Fantasie-Impromptu Op. 66 - Fèdèric Chopin
Il titolo venne erroneamente datogli da Julian Fontana, grande amico di Chopin e curatore di molti suoi lavori pubblicati postumi; il brano ha infatti la struttura dell'improvviso. Questa è una delle più conosciute composizioni di Frédéric Chopin, scritta per solo pianoforte nel 1834 e dedicata appunto a Julian Fontana. A causa di alcune somiglianze con la sonata Al Chiaro di Luna di Beethoven (Sonata per pianoforte n. 14), molto presto Chopin si pentì di averla composta. Ad ogni modo, nonostante il parere contrario del compositore, Fontana decise di pubblicarla.
ll pezzo, in tempo dimezzato, è caratterizzato lungo tutta la sua durata da un ritmo incrociato di gruppi di semicrome alla mano destra, e di terzine alla sinistra. Il brano si può dividere in due parti, di seguito descritte. Dal punto di vista dei tempi, l'improvviso si apre con un "Allegro agitato", in cui un moto turbinoso alla mano destra scorre in legato sull'accompagnamento in ondulato arpeggio della mano sinistra. Dopo un breve ponte di collegamento si apre l'oasi lirica della parte centrale, un "Moderato cantabile". Qui muta la tonalità, che passa al Do diesis maggiore (scritta enarmonicamente in Re bemolle maggiore), e si infittisce la cura per la microdinamica che scende fin nelle sue più piccole sfumature, si generano inediti giochi timbrici, risaltano notevoli spunti melodici di delicata fattura. Con la ripresa, un "Presto", è ripetuto il materiale della prima sezione, ma con l'aggiunta di una coda che è un piccolo gioiello: attorno a un pedale di tonica ripetutamente ribadito al basso, si frange l'impetuoso incipit tematico. Nel curioso effetto di circuitazione, man mano perde spinta sino a rallentare visibilmente. Poi, come d'incanto, ricompare il tema lirico della parte centrale dell'improvviso, ma per aumentazione, ossia con i valori ulteriormente allargati in Do diesis maggiore (tonalità omologa di Re bemolle maggiore). Un ricordo che è un'immagine di sollievo e speranza, un rasserenarsi di tinte dopo la tempesta.
Ho scelto la versioen del grande Vladimir Horowitz perchè è sicuramente uno dei più grandi esecutori del repertorio classico.
Chi è Horowitz?
Nonostante Horowitz affermasse di essere nato a Kiev (L'Impero Russo), alcune fonti identificano il luogo di nascita con Berdyčiv. Una sua cugina, Natasha Saitzoff, nel 1991 intervenne nel dibattito, affermando che tutti e quattro i fratelli Horowitz erano nati a Kiev. Interpellata in merito, tuttavia, anche la moglie di Horowitz, Wanda Toscanini, riteneva possibile la nascita a Berdyčiv. Questa ipotesi è avvalorata anche da documenti rabbinici. Non molto tempo fa è stato tuttavia trovato il certificato di nascita, che attesta la sua venuta al mondo a Kiev.
Nacque il primo ottobre del 1903 da una famiglia ebraica. Il suo anno di nascita fu però ufficialmente il 1904 sino al 1987, quando lo stesso pianista confessò al suo biografo che nel 1925 aveva dovuto ringiovanirsi di un anno (falsificando l'atto di nascita) per rinviare l'imminente servizio militare e potersi così recare a Berlino per una tournée e per studiare con Schnabel.
Fin da piccolo mostrò precocissime doti musicali, imparando le prime nozioni pianistiche dalla madre Sophie, e avendo tra i suoi maestri Blumenfeld. Dopo il suo ingresso in conservatorio, suonò, all'età di 11 anni, per Alexander Scriabin, e si diplomò a 16 anni suonando il terzo concerto di Sergej Rachmaninov. Lo stesso Horowitz amava raccontare che i membri della commissione, di solito compassati ed estremamente severi, si alzarono in piedi per rendergli omaggio alla fine dell'esame[3]. Nel 1920 suonò il primo concerto nell'Ivan Franko Gosudartsvennoj Akademicjeskij Ukrainskij Teatr di Kiev. Questo fu l'inizio di una carriera eccezionale, che lo portò a suonare nelle più prestigiose sale del mondo, quali la Carnegie Hall, La Scala e il Musikverein, con i migliori direttori d'orchestra (tra cui Toscanini, Ormándy-Blau e Mehta).