Pelè scrive a Diego Armando Maradona.
Oggi 25 novembre fa un anno che Maradona ha lasciato questa terra, e sono certo che lo ha fatta pronunciando questa frase per l’ultima volta:
"Chi ruba ai LADRI ha 100 anni di perdono”. "Quien roba a un ladrón tiene cien años de perdón". Diego Armando Maradona!
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Questa frase la disse ai suoi compagni di squadra che, dopo il gol fatto con “La Mano de Dios”, gli chiesero perché stesse esultando se aveva segnato con la mano. La risposta di Diego fu: "Chi ruba ai LADRI ha 100 anni di perdono”!
Stiamo parlando della partita Argentina- Inghilterra 1986 in MESSICO nello stadio Azteca, l'unica partita che ogni tanto riguardo e faccio guardare alle mie nipotine quando capita di stare insieme.
E vi ricordate della“La punizione impossibile” contro la Juve nel 1985? (Napoli-Juve). Un goal incredibile, in aria e a pochissimi metri dalla porta, solo Dio avrebbe potuto segnare in quel modo. Lui segnò, segnò “La punizione impossibile”.
Ma la cosa, a mio avviso più emozionante, fu quando un giornalista, alla fine della partita, gli chiese di che colore fosse quel goal (riferendosi alla punizione impossibile), lui rispose: “Il colore AZZURRO, azzurro per tutta la gente di Napoli!”
Diego fu un’enorme rivalsa per il popolo napoletano, immaginate dopo il colera e terremoto come era ridotta la città, ma poi arrivò “el nino”: il “TORNADO ARGENTINO” e Napoli iniziò a crederci di nuovo.
(Eccola la punizione impossibile: <https://youtu.be/KZnjHKuO_7A>)
Ho sempre stimato MARADONA, non soltanto come il più grande GENIO e giocatore che nel mondo del calcio sia mai esistito, ma sopratutto come UOMO, e l'ho sempre difeso quando amici e/o parenti criticoni/rosiconi, giudicavano la sua vita privata.
Quello che non ho mai sopportato è l'acredine usata per parlare di lui.
Analizzando la loro vita, non hanno fatto neanche un decimo della carriera di Diego.
Tutti noi abbiamo dei limiti. Sfido chiunque a scagliare la prima pietra se non ha peccato, e lasciatemelo dire: Poche persone, arrivate al suo livello, si sarebbero scagliate contro il sistema, prendendo posizioni scomode come quelle che ha preso il “PELUSA”…Quanto gli somiglio da questo punto di vista, immaginate quanti concerti in più avrei potuto fare in Italia se fossi stato una pecorella? Tantissimi!
Maradona! Diego Armando Maradona, " El Diez", "El Pibe", " Pelusa”, come lo chiami lo chiami sarebbe diventato leggenda.
Si, perché secondo alcune teorie ESOTERICHE il nome è importante, il successo e la felicità dipendono dal nome che ti danno alla nascita.
Nel mio piccolo ho scritto un brano dedicato a tutte le persone che hanno riscattato Napoli e il suo popolo con l'arte, con la musica, con la poesia e con il calcio come ha fatto El PIBE!
Il brano si chiama "Tango Mediterraneo", sia perché lui era un vero tanguero e aveva cuore mediterraneo, sia perché è dedicato alla mia città e al Mediterraneo. Una melodia romantica che avvolge il cuore, l’intelletto, il corpo e il sesso, come faceva MARADONA, diventando essenza. Napoli è la capitale della cultura, dell’arte, della musica da secoli. Questo brano è stato composto durante il lockdown mondiale e la sparizione di tre grandi personalità che hanno rappresentato Napoli nel mondo con la musica, con la poesia e la filosofia e con il calcio: Pino Daniele, Luciano De Crescenzo e Diego Armando Maradona.
A te, grande RIVOLUZIONARIO, tutta la mia gratitudine ovunque tu sia.
Guarda il video e leggi la lettera di Pelè dedicata a Maradona!
Si ringrazia:
L’Istituto di Cultura Italiano (Mx)
L’Academia de Arte de Florencia
CENART (Mx)
Fer Acrich per la traduzione in spagnolo
Il brano è tratto dal disco Ajayõ Vuless 'O Cielo edito dalla casa discografica Italysona
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