"Una volta ottenuto ciò che avevano immaginato nei loro sogni più sfrenati, i musicisti hanno rincominciato da zero". Weill
Beethoven - Sonata op.2 N.3 - Arturo Benedetti Michelangeli
Una sera del 1967, György Ligeti sedeva con vari colleghi allo Schlosskeller di Darmstadt, il ritrovo serale abituale degli insegnati e degli studenti dei Corsi estivi per la nuova musica, quando "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band," il nuovo album dei Beatles, cominciò a sgorgare in modo sorprendente agli ultimie più avanzati esperimenti della scuola di Darmstadt. La canzone "A Day in the Life" :
A Day In The Life
Comprendeva due momenti di musica ad libitum, il secondo dei quali portava a un accordo di Mi maggiore di favolosa stranezza, suonato da tre pianoforti e un harmonium. Ai musicisti era stata data una partitura che indicava quale regitro dovessero raggiungere in ogni battuta data. L'ultimo accordo fu realizzazto secondo i dettami della musique concrète, con l'attvvo tagliato e la coda che si potrae a lungo grazie al riverbero.
I Beatles si erano immersi per la prima volta nelle sonorità darmstadtiane nel marzo dell'anno prima, mentre lacoravano all'album Revolver. Paul McCarteney aveva ascoltato attentamente Gesang der Jümglinge, con la sua stratidicazione vocale elttronica, e Kontakte, con le sue spirali di loop. Dietro sua richiesta, gli ingegneri degli Abbey Road Studios inseriorono effetti simili nella canzone Tomorrow Never Knows.
Tomorrow Never Knows - Beatles
Comw rinraziamento, i Beatles misero il volto di Stogkhausen sulla copertina di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club, in mezzo al collage con le facce di altri cani sciolti ed eroi della controcultura.
L'anno seguente, per il White Album, John Lennon e Yoko Ono crearono ilsecondo, si possono sentire gli accordi finali della Settima di Sibelius. I gruppi rock più avventurosi della West Coast presentarono al oro volta ascolto all'avanguardia classica.
Alle conferenze tenute da Stockhausen a Los Angeles nel 1966 e nel 1977 assisterono membri sia dei Grateful Dead cge dei Jefferson Ariplane, mentre l'eccentrica rock star Frank Zappa parlò della sua passione adolescenziale per la musica di Edgard Varèse, che una volta aveva chiamato dop aver cercaro il suo numero sull'elenco del telefono.
Edgard Varèse - Amériques (Chailly)
Anche il veterano più esperto della rivoluzione musicale del XX secolo era stata recepita come musica d'atmosfera dalla generazione psichedelica. Il muro che seprava la musica classica dai generi attigui pareva prossimo al crollo, come era accaduto fugacemente negli anni venti e trenta, quando le strade di Copland, Gershwin ed Ellington si incontrarono alla Carnegie Hall. Le etichette discografiche classiche compirono buffi tentativi di capitalizzare il fenomeno pubblicizzando l'astruoso repertorio contemponaeo a ragazzini in acido.
Un LP della Limelight contenente Constellations II e Interferences di Bengt Hambraceus recava il seguente testo sulla copertina: " Ascoltare le fantastiche sonorità di Bengt Hambraeus, l'esperienza sonora totale di magnificenza elettronica organizzata dall'organo elettronico, vi coinvolgerà come tutta la musica che amate... che siano le conorità dei Beatles, di Bach, Beethoven, Boulez, dei Beach Boys o di Belefonte [sic.], Brabra Streisand, Pearl Bailey, Blue Cheer o chiunque altro. Le vibrazioni di Hambraeus sono quelle giuste Stepitoso!"
Constellations - di Bengt Hambraceus
Mentre Stickhausen e Ligeti sfioravano il cammino della controcultura, vari compositori americani più giovani - Terry Riley, Steve Reich e Philip Glass - fecero un diverso denere di conquista. Semplificarono il linguaggio armonico e riscoprirono il piacere di una pulsazione regolare, modellando una tonalità moderna che non aveva niente di nostalgico. Ciò che Weill aveva detto negli anni venti divenne di nuovo realtà: "Una volta ottenuto ciò che avevano immaginato nei loro sogni più sfrenati, i musicisti hanno rincominciato da zero".
Riley, Reich e Glass finirono per essere chiamati minimalisti, anche se il loro lavoro andrebbe inteso come la prosecuzione del ramo più tortuoso e indefinibile della tradizionale musicale americana, che risalive ai primi anni del secolo e si radicò prevalentmente nella West Coast. Questo canone alternativo comprende Henry Cowell e Lou Harrison, che attinsero alle tradizioni non occidentali e costruiono atmosfere ipnotiche tramite insistenti ripetizioni; Morton Feldman, che distribuì frammenti minimali di suono su lunghe durate; e La Monte Young che creò musica a partire da òunghi bordoni risonanti.
Le Monte Young - Dream House
Tuttiloro, in un modo o nell'altro, accantonarono una premessa che aveva dominato la composizione classica per secoli - la concezione del lavoro musicale come di un'attività linguistica autonoma che sviluppa rapposrti tra soggetti tematici discreti entro una cornice temporale ben definita. Questa musica era invece aperta, potenzialmente illimitata.
Si trattava di un'arte squisitamente americana, creva da angosce moderniste e impregnata di ottimismo pop. Reich disse: " Schoenberg fornisce un ritratto musicale dei suoi tempi molto onest. Gli rendo onore, ma non voglio scrivere come lui. Stockhausen, Berio e Boulez descrivono con grande onestà come ci si sente a raccogliere i cocci di un continente distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondaile. ma per un americano del 1948,1958 o 1968 - nel contesto di auto con le pinne, Chuck Berry e milioni di hamburger venduti - fingere di avere la plumbea Angst viennese è una menzogna, una menzogna musicale... Reich e i suoi colleghi attinsero alla musica popolare, in particolare al be-bop e al jazz moderno, e influenzarono a loro volta il pop. I Velvet Undeground adottarono l'estetica del bordone i Young. Raffinati artisti rock come David Bowie e Brian Eno assistevano ai concerti di Reich e Glass.
Linfluenza del minimalismo si diffuse negli anni ottanta e novante, al punto che bastava entrare in una boutique di tendenza o nel bar di un hotel per sentire un lontano, gorgogliante cugino di Music for18 Musicians di Reich.
Music for 18 Musicians -Steve Reich
Eno riassunse il minimalismo con le seguenti parole: " Un allontanarsi dalla narrazione in favore del paesaggio, dall'evento della performance verso lo spazio sonoro". Riley, Reich e Glass passarono gli anni della for,azione, nelle caotiche metropoli di New York e San Francisco, ma le loro opere hanno dei legami spirituali con i vasti spazi del West. A differenza della prateria color seppia di Copland, i panorami minimalisti sono filtrati attraverso nuovi modi di vedere e ascoltare, collegati alla tecnologia della velocità. Evocano l'esperienza di guidare un'automobile nel deserto, e le ripetizioni stratificate della musica rispecchiano i cambiamenti percepiti dall'occhio . segnali stradali che sfrecciano accanto alla vettura, una catena montuosa che muta all'orizzonte, un pedale d'asfalto sotto di noi.
Fonte: Il Resto è Rumore - Alex Ross