La musica ha un grande significato per molte persone. Per alcuni rappresenta semplicemente uno svago; per altri una profonda esperienza personale e spirituale. Ha il potere di suscitare emozioni e di stimolare l’intelletto: comunica. In altre parole, la musica è un linguaggio.
Come accade con qualsiasi linguaggio, possiamo leggere o recitare a memoria ciò che altri hanno scritto. Ma possiamo leggere o recitare a memoria ci che altri hanno scritto. Ma possiamo anche imparare ad esprimere i nostri sentimenti e le nostre idee in modo spontaneo, creando così una delle forme musicali più interessanti e liberatorie: l’improvvisazione.
Colui che sviluppa l’abilità di comunicare in questo modo, si troverò in possesso di un dono incredibile.
Il musicista che sa improvvisare è allo stesso tempo compositore ed esecutore, poiché capace di esprimere le proprie idee con la propria voce.
Nel cuore di ognuno di noi nasce una melodia ed il desiderio di esprimerla: Qualcosa che solo tramite la musica dei può esternare, ed è tramite questa espressione che possiamo valorizzare le nostre vite e l’unicità del nostro spirito.
Quando ascoltiamo i grandi improvvisatori Jazz, sembra che, attraverso una sorta di talento misterioso, questi creino il proprio linguaggio al momento, senza alcuno sforzo.
In realtà, pur essendo libera e spontanee, la musica improvvisata si basa su un vocabolario ben definito e segue precise regole di grammatica e sillabazione.
Da dove può cominciare l’aspirante improvvisatore, per imparare questo linguaggio?
" Suona ciò che ascolti, non ciò che sai!"
Questa frase, attribuita a Miles Davis, esprime per bene lo spirito dell’improvvisazione musicale.
Il suo significato è infatti quello di ascoltare e suonare le note che hai in testa, non quella che viene dai libri.